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Osteoporosi: prevenzione e terapia

 

 L’osteoporosi è caratterizzata da una ridotta densità minerale ossea, da un deterioramento della microarchitettura del tessuto osseo che determina un aumento della fragilità ossea con incremento del rischio di fratture.

 

L’osteoporosi può essere primitiva: post menopausale o senile oppure secondaria: causata da patologie o da farmaci.

 

La prevenzione può essere:

-primaria (stili di vita, esposizione solare, movimento)

-secondaria (ad esempio la menopausa per la carenza degli estrogeni che hanno un effetto protettivo sull’osso; o donne e uomini in trattamento antiormonale per ca prostatico o mammario)

-terziaria trattare chi ha già avuto una frattura da fragilità

Quindi cosa fare?

Innanzitutto:

-supplementi di vitamina D, perché con l’invecchiamento la cute invecchia per cui anche se ci esponiamo al sole produciamo meno vitamina D, già dai 60 anni in poi.

-supplementi di calcio in caso di carente assunzione con l’alimentazione

La terapia farmacologica ci aiuterà invece a prevenire le fratture.

Esistono 3 principali categorie di farmaci:

farmaci antiriassorbitivi che inibiscono la distruzione dell’osso (aminobifosfonati e denosumab)

farmaci anabolici che favoriscono la formazione ossea (teriparatide)

farmaci con doppia azione sulla neoformazione e sulla riduzione del riassorbimento osseo (romosozumab)

FARMACI ANTIRIASSORBITIVI:

  • Aminobifosfonati prevengono le fratture e possono essere somministrati per via orale o endovenosa o intramuscolare.

Possono dare degli effetti collaterali:

gastroesofagei come bruciore gastroesogafeo, gastrite, di conseguenza vanno assunti con abbondante acqua e in posizione eretta;

osteonecrosi della mandibola, questo può avvenire non in coloro che fanno terapia per osteoporosi ma per esempio in quei pazienti che sono in terapia per metastasi da carcinoma dove gli aminobifosfonati sono somministrati a dosaggi molto alti. Nella popolazione normale trattata per osteoporosi l’incidenza è di  1 caso su 10.000 persone come nella popolazione normale;

frattura atipica del femore può verificarsi in soggetti trattati per una decade o 2 decadi. L’inicidenza è come nella popolazione normale 1 caso ogni 100.000 persone.

2) Denosumab è un anticorpo monoclonale la cui somministrazione è semestrale e sottocutanea. E’ molto efficace nel prevenire le fratture fino al 70%. L’effetto collaterale che ha suscitato maggiore preoccupazione, per questo farmaco, è quello rebound, ossia la sospensione improvvisa del farmaco può comportare una rapida perdita di massa ossea con conseguente incremento del rischio di frattura. Bisogna, quindi, far attenzione alla sospensione della terapia proseguendo poi il trattamento con altro farmaco indicato per il trattamneto dell’osteoporosi. Denosumab incrementa la massa ossea fino a 10 anni di terapia ed oltre in modo continuativo.

3) SERM (regolatori selettivi del recettore estrogenico) come il raloxifene e il basedoxifene, poco prescritti in Italia e utili in chi magari è andato in menopausa da poco per cui presentano una massa ossea non molto ridotta.

FARMACO ANABOLICO

-Teriparatide aumenta la massa ossea più dei farmaci antiriassorbitivi. La somministrazione è giornaliera sottocutanea e per un periodo non superiore ai 24 mesi. Utile nei polifratturati.

FARMACO ANABOLICO E ANTIRIASSORBITIVO

Romosozumab anticorpo monoclonale che inibisce la sclerostina, stimolando la neoformazione ossea ed inibendo la distruzione. Può avere effetti collaterali cardiovascolari per cui va valutata con attenzione la prescrizione.